Anna Vasquez è avvocato e docente di discipline giuridiche ed economiche. Ha collaborato per diversi anni con il giornale “La Sicilia”. Ha ricevuto il premio speciale della giuria nel Premio internazionale di poesia “Nuove lettere” indetto dall’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, con la silloge “Fiori nel deserto”. Vive ad Enna insieme ai suoi tre figli.
I libri di Anna
Il romanzo è liberamente tratto da una storia vera accaduta negli anni Trenta e cui accenna Leonardo Sciascia nel romanzo La scomparsa di Majorana, riferendosi ad una vicenda in cui era coinvolta la famiglia. Si tratta di un clamoroso errore giudiziario che vide accusato ingiustamente un avvocato, ex deputato socialista, e la moglie quali mandanti dell’uccisione del nipote, arso vivo nella culla. ln una Sicilia Fascista e povera si muovono personaggi al limite della depravazione. che compiono gesti scellerati senza averne consapevolezza, vittime essi stessi di un sistema giudiziario inquisitorio e asservito al Potere centrale. Protagonista è Serafina, una ragazzina deprivata culturalmente ed affettivamente, che in un momento di rabbia appicca il fuoco alla culla del bambino che le è stato affidato. Da questo terribile gesto, che subito confessa, nascono una serie di equivoci giudiziari, in quanto la sua confessione viene ritenuta reticente.
La storia di una violenza raccontata con pathos ci immerge nelle conseguenze che la psiche femminile può subire. Questo libro è un’opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzioni dell’Autore e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione…
Il romanzo è ispirato a fatti realmente accaduti nella Sicilia del dopoguerra e, precisamente, dal 1949 al 1952 a Troina, piccolo paese dell’entroterra siciliano, durante la costruzione di una colossale opera di ingegneria: la diga Ancipa. Si esplorano le trasformazioni socioeconomiche e culturali determinate da un evento esterno e straordinario rappresentato dall’arrivo in un paesino economicamente arretrato e culturalmente chiuso di un ingente flusso di denaro e di una moltitudine di gente proveniente da tutta Italia. La storia si sviluppa su due piani: uno corale, in cui sono narrati i momenti salienti della costruzione della diga: l’inaugurazione, la nascita del movimento sindacale, la “contaminazione” fra due culture diverse, quella operaia del nord e quella contadina del sud, gli scioperi per tutelare i propri diritti, la crisi di una borghesia agraria che stenta a trasformarsi e, momento centrale del romanzo, da cui deriva appunto il titolo: la tragedia alla galleria (la quarta finestra) che ,invasa dal grisù, causa la morte di ben tredici lavoratori, che sacrificano la loro vita in una tragica gara di solidarietà ed eroismo. L’altro livello del romanzo, che si intreccia col primo, narra le storie d’amore fra alcuni protagonisti: quella spezzata dalla tragedia nella galleria fra Marcello e Marisa ,coppia proveniente da Milano e trasferitasi a Troina per la costruzione della diga, quella che modifica la vita di Franco, geometra genovese e Stella, ragazza del luogo, che concludono felicemente il loro rapporto amoroso con il matrimonio, quella finita tragicamente fra Eleonora, figlia milanese del direttore dei lavori e Filippo, figlio di un proprietario terriero locale. Un microcosmo palpitante di amori, dolori, gioie e lutti che diventa metafora della vita, dell’Italia che vuole rinascere dalle macerie della guerra, di una comunità che come neofita sperimenta in modo poco ideologico la militanza politica e sindacale. Sullo sfondo vi è pur sempre una Sicilia bellissima nei paesaggi, ricca di opportunità ma avara nella capacità di coglierle, aspra e nello stesso tempo generosa, una Sicilia con tutte le contraddizioni, le speranze, il pessimismo e la voglia di riscatto che da sempre la caratterizzano e ne fanno una terra “unica”.