Nasce a Enna nel 1947. Giornalista pubblicista, ha collaborato attivamente negli anni 2001-2008 con “La Sicilia” e la “Gazzetta del Sud”. Il suo primo articolo lo aveva però firmato il 1° settembre 1965 sul quotidiano siciliano del pomeriggio “Telestar” e negli anni successivi scrisse per diverse testate giornalistiche nazionali. Nel 2003 gli fu affidata la direzione del periodico cartaceo “EnnaOnLine” e, in seguito, dal giugno 2007 Angelo Severino è il direttore responsabile del giornale “L’Ora Siciliana”, un giornale di cultura, politica, storia (e controstoria) di Sicilia. Fra le numerose inchieste giornalistiche condotte da Angelo Severino è da ricordare quella sulle presunte scorie nucleari depositate all’interno dell’ex miniera di Pasquasia, a pochi chilometri da Enna. La parte iniziale dell’inchiesta fu pubblicata su “La Sicilia” e completata su “L’Ora Siciliana” cartacea di dicembre 2007 e di aprile 2008. Il giornalista Angelo Severino, nella sua inchiesta, ha ipotizzato un inaspettato incidente nucleare verificatosi probabilmente intorno al 1995 durante una fase sperimentale di laboratorio da parte dell’ENEA. Sull’indagine di Severino discusse anche la Camera del Deputati nella seduta del 3 ottobre 2013 (vedi Atti Parlamentari, pag. 541, XVII Legislatura, Allegato B ai resoconti). Politicamente, l’autore di questo libro è da sempre un indipendentista siciliano. Dal 2007 al 2010 (ai tempi in cui Pippo Scianò era segretario del Fronte Nazionale Siciliano-Sicilia Indipendente e Corrado Mirto presidente) Severino è stato vice segretario del movimento indipendentista. Pippo Scianò, parlando di Angelo Severino, scrisse che il giornalista portava avanti una missione «che non è soltanto “contro” ma soprattutto propositiva, costruttiva, rivolta alla ricerca della conoscenza e dell’informazione più complete e corrette».
Il libro di Angelo
Nella città di Enna il capolavoro dell’arte Astronomica e Gromatica dei Siculi. Nel libro “La verità sulla Torre ottagonale di Enna” sono spiegati nel dettaglio gli studi del colonnello Umberto Massocco (nel periodo in cui si trovò a Enna) e le ricerche effettuate da Angelo Severino. Questo lavoro di ricerca libera e indipendente è il risultato di accurate analisi storiche durate più di 10 anni, servite per riscrivere una volta per tutte la vera origine di Enna e della Torre ottagonale. Queste eccezionali rivelazioni potrebbero cambiare le sorti storiche, turistiche e culturali della città. La famosa Torre ottagonale, PER ERRORE attribuita all’imperatore Federico II lo SVEVO, IN VERITÀ è l’Umbilicus Siciliae et Trinakie (Hennaion). Gli Ennesi, per remota tradizione, chiamavano la Torre con il nome di “CASTELLO VECCHIO”. La Torre di Enna (cuore della Sicilia) è l’osservatorio astronomico-geodetico costruito dai Siculi. I Siculi, partiti dal centro Italia con alcuni Etruschi, approdarono nell’Isola e l’abitarono soprattutto nella parte centro orientale. I Siculi erano molto più evoluti dei Greci e avevano molte cose in comune con la cultura degli Etruschi: arte, astronomia, geodesia, religione e scienza. INSIEME ai condottieri Siculi sbarcarono in Sicilia anche alcuni Etruschi e fra loro anche un àugure (soprannominato dagli Ennesi con il nome di Papa Ardura). L’àugure siculo-etrusco, fra le sue più importanti e tipiche funzioni, suddivideva una parte di cielo (Templum Celeste) e lo proiettava sulla terra tracciando i due assi principali (il decumano e il cardine) fra loro perpendicolari. Nel libro e negli Allegati PDF degli aggiornamenti (da scaricare da www.torredienna.it) questi concetti vengono spiegati in maniera semplice e dettagliata. Se si guarda bene nella facciata principale della Torre ottagonale di Enna, si vedono 16 finestrelle che riproducono, di fatto, lo schema della “Delimitatio templum caelesti” di Sicilia. La Delimitatio templum caelesti di Sicilia è formata dal decumano e dai due cardini (massimo e minore) e forma l’antica rete stradale dell’Isola avente come centro la città di Enna (Hennaion). Con l’aiuto dell’informatica, abbiamo SCOPERTO, utilizzando software GIS e simulazioni astronomiche, la presenza di un allineamento solstiziale, elemento fondamentale del Templum Celeste che pone le basi per una datazione archeoastronomica del monumento. L’aggiunta di documenti ufficiali inediti, fotografie e illustrazioni impreziosiscono questo lavoro di ricerca e analisi minuziosa, con l’obiettivo di restituire alla Torre l’esatto valore storico e culturale, che dal 1970 fino al 2019 viene “boicottato” dalle istituzioni locali. La Torre ottagonale di Enna, oltre a essere l’unica costruzione al mondo per le sue caratteristiche storiche, geodetiche, astronomiche, religiose e numismatiche, coinvolge anche alcune torrette sparse nel territorio della Sicilia secondo allineamenti ben precisi. Dell’importante scoperta ne parlarono i giornali già nel 1970 come, ad esempio, la Domenica del Corriere, la rivista Groma e alcune pubblicazioni del Ministero dei Beni Culturali.