Paolo Garofalo, nasce a Enna il 9 dicembre del 1963. Laureato in Scienze politiche, ha approfondito gli studi di comunicazione e sui diritti umani, partecipando a corsi di specializzazione, seminari, laboratori, workshop e summer school a Catania, Firenze, Bologna, Roma, organizzati dalle Università di Palermo e Catania, dalla Nens Nuova, dalla Scuola di Pubblica Amministrazione di Lucca, dall’Università Cattolica del Sacro Cuore – Facoltà di Medicina e Chirurgia “A.Gemelli”. È stato docente di comunicazione in diversi corsi di formazione, per l’Aram di Messina, l’Ecipa di Catania, la Nova Consulting di Palermo, nonché per l’Università Telematica Guglielmo Marconi di Roma come docente al Master di II Livello in Scienze Criminologiche. Le sue pubblicazioni si interessano di Diritti Umani e di Comunicazione e si completano con diversi interventi come relatore in convegni e seminari. Tra i più significativi, l’Autore è stato relatore, al Compa (Bologna) in un seminario sulla comunicazione pubblica. Sui diritti umani è stato relatore ai lavori organizzati da: Forum Nazionale per il Diritto alla Salute in carcere (Roma, Camera dei Deputati) di Lega Autonomie (Roma), di Avviso Pubblico Enti Locali e Regioni contro le Mafie (Cinisi – PA), della Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo (Catania) della Commissione Diritti Umani del Senato della Repubblica (Roma); dell’Intergruppo Parlamentare dell’Assemblea Regionale Siciliana (Palermo); dell’Udi Unione Donne Italiane (Catania) del Ministero della Giustizia della Repubblica di Malta per l’European Forum for Urban Security La Valletta – Malta) e in occasione del Congresso Internazionale del Partito Radicale Transnazionale (Barcellona – Spagna).  I suoi libri sono stati presentati ad Enna presso la Sala Biblioteca della Soprintendenza di Enna e presso l’Università Kore, a Catania presso l’Università di Catania e nella storica libreria Tertulia, a Messina nella libreria Pickwick, a Roma, Senato della Repubblica, nella prestigiosa Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama e al Salone della Giustizia, a Bologna al Salone della Comunicazione, a Palermo al Palazzo dei Normanni sede dell’Ars. In occasione della presentazione del libro a Palazzo dei Normanni, con firma congiunta dei Presidenti dei Gruppi parlamentari, fu presentata una mozione indirizzata al Presidente della Repubblica e ai presidenti di Camera e Senato, per sostenere l’inserimento del reato di tortura nel Codice Penale italiano. In occasione delle diverse presentazioni dei libri, si sono alternati tra gli altri, Domenico Ciancio Sanfilippo, editore de “La Sicilia”; Mario Bertin, Direttore editoriale Città Aperta; Enzo Basso, Editore “Centonove”; Salvo Andò, Magnifico Rettore dell’Università di Enna Kore; Pietro Marcenaro, Presidente Commissione Diritti Umani del Senato; Vladimiro Crisafulli, Vice Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; Salvo Fleres, Vice Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana; Liborio Termine Pro Rettore dell’Università di Torino; Salvatore Costantino Docente Università di Palermo; Micio Tempio vice direttore de “La Sicilia; Graziella Lombardo, Direttore di “Centonove”; Mario Bevacqua, Presidente UFTAA Mediterraneo; Filippo Sava, Presidente del CRES; Marco Zambuto, Sindaco di Agrigento; Pino Firrarello, Senatore della Repubblica; On. Lillo Pumilia, Sindaco di Caltabellotta; Gianfranco De Gesu, Provveditore per la Sardegna e la Calabria del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria; Luigi D’Andrea Ordinario di Diritto Costituzionale Università di Messina; Franco Providenti Magistrato, Fausto Raciti, Deputato. Hanno parlato dei suoi libri, tra le altre diverse testate giornalistiche, Il Diario di Repubblica, la Repubblica, La Sicilia, il Giornale di Sicilia, Rai Tre, il Quotidiano di Sicilia, Rai-Radio Tre, Centonove, Radio Radicale, la Gazzetta del Sud, Ristretti Orizzonti, Cronache Parlamentari, il settimanale “S”. Sindaco di Enna dal 2010 al 2015, negli anni del mandato sindacale ha sospeso l’attività di ricerca e scrittura. Nuove pubblicazioni sono state edite dal 2019.


I libri di Paolo

 

RADICALI

Con il contributo letterario di Marco Cappato e Giuseppe Rossodivita. Il viaggio radicale che iniziò a metà con il Partito d’Azione mazziniano e con il Partito Radicale Italiano di Felice Cavallotti e Renato Imbriani continuò nel solco del laicismo, dello spirito repubblicano, anticlericale e contro ogni forma di dittatura per tutti gli anni a venire. Lo spirito liberale e liberista si ripropose attorno agli amici del giornale Il Mondo e con la scissione a sinistra del Partito Liberale Italiano, guidata da Arangio Ruiz, Mario Pannunzio, Bruno Villabruna che diedero vita al Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali Italiani, diventando subito dopo semplicemente Partito Radicale. L’effige della Marianna francese accompagnerà le campagne di democrazia e di partecipazione popolare agli altri simboli che diventeranno icone degli anni del femminismo, delle campagne per l’istituzione del divorzio fino al 1976 quando la rosa nel pugno, simbolo del socialismo europeo, diventa in Italia il simbolo dei radicali. Pannella, Aglietta, Faccio, Bonino, Mellini, Roccella ed altri leader radicali porteranno avanti le battaglie per il riconoscimento dei diritti degli omosessuali, per il diritto all’aborto, per I ‘ obiezione di coscienza contro il servizio militare obbligatorio, per la depenalizzazione delle droghe leggere, contro la fame nel mondo e cosi avanti insieme ai leader radicali di seconda generazione, come Bernardini, Taradash, Negri, Cappato, Coscioni, Rutelli, Rossodivita, D’Elia, Della Vedova, Angioli, sostenuti da decine di sigle della cosiddetta Galassia Radicale, come Nessuno Tocchi Caino, l’Associazione Radicale Esperanto, l’Associazione Luca Coscioni, il Coordinamento Radicale Antiproibizionista, Non c’è Pace senza Giustizia, Il detenuto ignoto, il Comitato per la Giustizia Pietro Calamandrei, e con l’accorta informazione di Notizie Radicali, Liberazione, poi Nuova Liberazione e soprattutto di Radio Radicale, diretta dall’indimenticabile Massimo Bordin ed ora da Alessio Falconio.Le tante liste elettorali, prima la Lista Pannella, poi la Lista Bonino, la Rosa nel Pugno, che hanno accompagnato il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito dal 1989 hanno segnato la politica “antipartitica” dei radicali, fino a poco prima della morte del leader nazionale, con le scissioni che hanno determinato la nascita di +Europa da una parte e il collasso del PRNTT dall ‘ altra. Qui, come un album di famiglia, attraverso la lettura di 104 simboli si racconta una delle più importanti storie di democrazia, di progresso, di rivendicazioni e di libertà che hanno conosciuto gli italiani.

DAL DUCE ALLA FIAMMA – La Destra in Italia dal 1910 al 1946

di Raffaele Stancanelli. Se il racconto, anche attraverso i simboli, della destra italiana è un continuo divenire tra idealità, vagheggi e pulsioni spesso viscerali di un affermato primato della diversità, il tema del futuro è necessario per ri-dare dignità politica ad una storia tanto lunga quanto mai sufficientemente espressa. Detto con chiarezza, il bel lavoro di Paolo Garofalo, puntuale e puntigliosamente documentato, aiuta paradossalmente la necessaria ed indispensabile riforma della rappresentazione politica alternativa alla sinistra italiana ed europea. Una nuova prospettiva che sorga sulle fondamenta di una comunità radicata da oltre un secolo nella sintonia al sentire comune, eppure costantemente alla ricerca di un approdo politico che le riconosca adeguata dignità! Per questa ragione il concetto di Destra non esprime appieno le potenzialità di consenso popolare ai valori tipici di un impegno politico e sociale di concreta vicinanza ai bisogni delle persone che quei simboli, nello scorrere dei decenni, hanno voluto rappresentare. La moderna avanguardia popolare andava giocata con nuovi aggreganti strumenti, capaci di interpretare il diffuso bisogno di riscatto sociale e di sicurezza dei cittadini nonché di proiezione positiva per il futuro. E questo poteva avvenire solo mediante un partito-movimento che, anzitutto, fosse rassicurante per il buon governo che era capace di esprimere, anche a scapito di altri valori che il sentimento odierno ritiene invece altrettanto essenziali! Ma certamente non è poca cosa quanto avvenuto in Italia con la seconda guerra mondiale e con la guerra civile, eventi tragici e drammatici che non potevano non incidere in profondità anche sul popolo e sulla comunità umana e politica che da quei simboli erano stati attratti e convinti. Ecco allora le nuove sfide di coerenza certamente, non rinnegare e non restaurare, ma anche di immersione nel nuovo contesto politico e sociale per interpretare con orgoglio i valori dell’umanesimo tipico della civiltà romana, cristiana ed occidentale in cui certamente si riconosce la maggioranza degli Italiani! Da qui i mille travagli che nel dopoguerra hanno attraversato il mondo variegato e frastagliato della Destra per costruire nuovi strumenti di rappresentanza politica che potessero coinvolgere quanti in quei valori si riconoscessero! Ed è storia di oggi l’irreversibile processo di modernizzazione dell’offerta politica che, dando adeguato riconoscimento alla memoria di migliaia e migliaia di militanti che hanno lottato in prima linea, spesso ghettizzati, per affermare i valori di una tradizione fondata su Dio Patria e Famiglia, nel contempo sappia proiettarsi in una nuova dimensione europea per aggregare tutte le esperienze e tutte le provenienze che abbiano come comune denominatore I ‘alternativa alla sinistra e non si rassegnano al nichilismo della deriva sociale ed all’individualismo! Immagino che queste ultime mie considerazioni diano lo spunto all’Autore per intraprendere una nuova fatica sui simboli della Destra fino ai nostri giorni

Sigonella – l’ora che manca alla storia

A tutti i carabinieri, i militari, gli agenti delle forze di polizia, i vigili del fuoco e gli avieri senza volto e senza nome, che nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 1985 difesero la dignità del nostro paese. A Salvatore Di Gregorio, Salvatore La Mendola, Mario Passero, e Bruno Lembo che, con i loro ricordi, hanno permesso una più puntuale ricostruzione dei fatti. A Giuseppe Gumina, che è riuscito con il suo coraggio, il suo buon senso e la sua preparazione a governare una delle più complesse operazioni militari mai verificatesi in Italia in tempi di pace, assicurando l’incolumità di tutti i presenti. A Bettino Craxi ed ai ministri del suo governo, per aver garantito la sovranità nazionale ed il rispetto degli accordi internazionali, in uno ai rapporti di amicizia con gli alleati americani e con il mondo arabo. Gli Autori

Cento Anni di Socialismo, dal Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna a Craxi

Cento Anni di Socialismo, dal Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna a Craxi – Collana: I Simboli della Politica L’Officina della Stampa, Catania, 2019. Prefazione di Stefania Craxi; La storia d’Italia raccontata attraverso il Psi e il Socialismo italiano raccontato attraverso i simboli utilizzati dalle organizzazioni e dai partiti socialisti dal Partito Socialista Rivoluzionario di Romagna di Andrea Costa al simbolo di Unità Socialista, ultimo dei tre adottati da Craxi con il garofano rosso.

Il Partito Comunista Italiano, da Livorno alla Bolognina

Il Partito Comunista Italiano, da Livorno alla Bolognina – Collana: I Simboli della Politica L’Officina della Stampa, Catania, 2019. Prefazione di Fausto Raciti; La storia d’Italia raccontata attraverso la politica e i simboli utilizzati dalle organizzazioni comuniste e dai partiti che nascono lungo il percorso del Partito Comunista d’Italia nato a Livorno nel 1921 fino al PDS annunciato da Occhetto nella sezione del PCI nel quartiere della Bolognina del capoluogo emiliano.

I diritti dell’uomo

Il diritto di conoscere, in I diritti dell’uomo, Salvatore Termine, Salvo Fleres, Paolo Garofalo, (a cura di), Assemblea Regionale Siciliana – Intergruppo Federalista, 2007. I contributi scritti vengono rivolti agli studenti delle scuole medie superiori, cui è destinato il piccolo manuale che raccoglie la legislazione internazionale fondamentale, dedicata ai diritti umani.

Diritti umani e tortura

Diritti Umani e Tortura. Potenza e prepotenza dello Stato democratico CaeFor, Città Aperta Edizioni, Troina (EN) 2009. Prefazione di Salvo Fleres; Postfazione di Pietro Marcenaro. Dopo un excursus storico e geografico sulla tortura, si determina la necessità di inserire nel codice penale italiano il reato di tortura, riconosciuto dalla CEDU e dalla legislazione europea ma allora ancora assente nel codice italiano, nonostante i reiterati disegni di legge presentati in Parlamento.

Dalla propaganda allo spettacolo

Dalla Propaganda allo spettacolo.  Un approccio alla comunicazione politica Città Aperta Edizioni, Troina (EN) 2005. Prefazione di Salvatore Costantino. Il libro, traccia l’evoluzione della Comunicazione Politica moderna sia internazionale che più marcatamente italiana. Semplice nella lettura, si offre anche al lettore che non ha mai affrontato prima l’argomento.  Vengono tracciati i modelli di comunicazione dalla Grande Guerra in poi, fino alle quattro figure chiave dell’evoluzione comunicativa in politica: Pannella, Craxi, Berlusconi e Bossi. Il lavoro è stato acquistato dai più importanti centri di documentazione e università italiane, dall’Istituto Gramsci alle università statali di Bologna, Roma e Milano, alla National Librery of Congress di Washington. “Dalla Propaganda allo Spettacolo” viene indicato dal Diario di Repubblica (31 ottobre 2006), nello speciale dedicato alla figura dello Spin Doctor, come uno dei libri utili a comprendere la comunicazione politica, insieme ai testi di Sartori, Eco, Habermans, Novelli, Lippman…

Pillole mediatiche

Pillole mediatiche. Una difesa alla pervasività dei media. CAEfor, Troina (EN), 2007. Una raccolta di aforismi e scritti, collezionati per tema, dalla comunicazione chirografica al web, passando per cinema, radio e televisione. Leggere un paio di pagine ogni sera per farne oggetto di discussione tra amici o in famiglia. Una decisa opposizione allo strapotere dei media con frasi prese in prestito a sociologi, comici, cantanti, giornalisti…

L’arte della menzogna politica

Appendice in L’arte della menzogna politica, di Jonathan Swift  Edizioni Metropolis, (ristampa) Catania, 2007. Il libello dell’autore de I Viaggi di Gulliver, assolutamente ironico e dissacrante, trova nell’appendice una burlesca formula matematica per calcolare la durata della menzogna politica.

L’ora d’aria – vademecum sulla vita penitenziaria

Salvo Fleres, Lino Buscemi, Paolo Garofalo, (a cura di), L’Ora d’Aria. Vademecum sulla vita penitenziaria. Regione Siciliana, Garante dei Diritti dei Detenuti, Palermo, 2007 Il vademecum è destinato ai detenuti e alle loro famiglie. Tratta il Codice Penitenziario negli articoli di interesse della vita quotidiana dei detenuti, il glossario carcerario e consigli utili per affrontare con dignità il regime penitenziario. Da questo lavoro è stata tratta la pièce teatrale “Scacco al Re” per la regia di Andrea Costa.

La politica e me – visioni politiche e personali di un sindaco

Nel 2013, il giornalista Paolo Di Marco, pubblica per i tipi di Euno Edizioni, Leonforte (EN), un libro intervista all’Autore, dal titolo “La Politica e me, visioni politiche e personali di un Sindaco”.

 


Partecipazioni letterarie

Postfazione in Il Barone Rosso, Maurizio Di Fazio, Bonfirraro editore, Barrafranca, 2009. Il libro di Di Fazio ripercorre la storia politica di Mirello Crisafulli. La post-fazione tratta lo studio della campagna elettorale per le elezioni regionali del 2001.

Prefazione in Salvo Fleres, Basterebbe Pensare, Metropolis, Catania, 2007. Una riflessione sull’attualità politica del periodo, attraverso una raccolta di scritti di cronaca che passano dal rapporto cittadino-istituzioni, al fenomeno della criminalità, alla scuola, alla famiglia. La prefazione mette in evidenza l’unicità del discorso come frazioni di vita quotidiana del cittadino del nuovo millennio.

contributo in, I fatti di Centuripe. Guardie Rosse o briganti, Pino Vicari, Gutenberg, Enna, 2014.Vicari ripercorre la storia di fatti accaduti in territorio di Centuripe, in provincia di Enna, da organizzazioni comuniste locali.