Giuseppe Ferrante, avvocato e scrittore, nasce ad Enna nel 1933. Nel 1955, dopo aver superato il relativo concorso, diviene funzionario di cancelleria e fino al 1961 dirige la sezione civile del Tribunale di Enna. Nello stesso anno si trasferisce con la famiglia ad Iseo in Lombardia ove svolge la funzione di cancelliere dirigente della locale Pretura. Nonostante abbia superato gli esami di cancelliere capo, nel 1965 si dimette dal suo ufficio iniziando la professione di avvocato e di professore di diritto ed economia negli istituti superiori. Nel 1975 svolge la funzione di vice Pretore onorario nella Pretura di Breno ( valle camonica). Torna ad Enna nel 1978 ove svolge la sua attività forense e di professore. Nel 1999, in coincidenza col suo pensionamento, si trasferisce a Catania, assumendo la funzione di Giudice di Pace. Nel 2000 è nominato Giudice aggregato nella prima Sezione Stralcio del Tribunale di Catania, svolgendo a tempo pieno attività giurisdizionale fino al 2004. Il 23 febbraio 2002 introduce i lavori del convegno nella sala delle adunanze del Palazzo di Giustizia di Catania sul tema “Le sezioni stralcio dei Tribunali dopo tre anni e la durata ragionevole dei processi”. Nell’apposita relazione propone una serie di riforme idonee alla realizzazione di tale annosa questione. In tale veste di G.O.A. viene nominato membro della commissione distrettuale della Corte di Appello di Catania designata all’aggiornamento dei Giudici Onorari. Nello stesso anno pubblica il suo primo volume di narrativa “Donna di Voglia 1943”, nel quale riscopre tratti e momenti di vita tragici, ma anche piacevoli, della comunità ennese nel periodo bellico. Nel 2006 pubblica con la casa editrice “Ila Palma”, nella collana di narrativa “Meridiana”, il volume “ I Racconti di Roccadisopra”, un gustoso e colorito affresco della vita di provincia. Con la stessa editrice e nella medesima collana nel 2010 pubblica il romanzo “Un treno lungo più di cent’anni fino ad Enna da Castrogiovanni”, oggetto, nel 2014, di un audio libro, a cura dell’associazione Radiusu. Il musical, nella sua originalità, narra e canta di una Sicilia problematica e triste, lieta e romantica d’altri tempi. Quest’opera, attraverso la musica e la calda voce di Alfio Patti e la narrazione di Orazio Costorella diviene sceneggiatura e teatro, così che il tempo del racconto appare eguale a quello della storia. Nel 2013 con la casa editrice Bonanno per la collana Eliconea pubblica il volume “Il politeista di provincia”. In esso vi è la parabola umana del protagonista Carlo, una sorta di cataro dell’età contemporanea, simile a quella di una schiera di testimoni di un’epoca storica ricca di idoli che, come meteore, hanno affascinato e illuminato l’ultimo travagliato secolo. Nel 2014 con l’editore “associazione Radiusu” pubblica il romanzo breve “La straula di don Nenè”, in cui lo scrittore descrive paradossalmente una Sicilia fatta “di un coacervo di anime desiderose di un duce che senza loro fatica li conducesse, ma senza guidarle, perché i siciliani, orgogliosi come sono, sanno, da tempo remoto, come e dove perdersi”. Tale libro viene riprodotto in audio con successo di ascolto mercè il talento narrativo di Orazio Costorella e la sapienza musicale dell’aedo di Sicilia Alfio Patti. Il 28 giugno 2014 riceve a San Gregorio il premio Antonio Mignemi. Nell’autunno 2015 pubblica, Algra editrice, un altro volume dal titolo “Racconti dal feudo”, per la collana “Scritti” diretta da Alfio Patti. In esso, oltre ad estratti dei precedenti suoi libri, vi sono sei inediti suggeriti da una visione, pur sempre critica, della comunità siciliana. Nel marzo 2021 pubblica “La breve stagione di un martire” in cui si narra la vicenda tragica di un giovanissimo soldato richiamato alle armi nel maggio 1943 e trucidato dai nazifascisti nel febbraio 1944.
Gli audio libri di Giuseppe
I libri di Giuseppe
di Giuseppe Ferrante. Nello spazio e nel tempo si collocano fatti, luoghi, personaggi. I cortili e le case sono lo spazio dell’interiorità e le piazze, le vie, le botteghe quello del sociale, del pettegolezzo, dell’intrigo, delle consuetudini, della solidarietà e del suo contrario. Il tempo è quello storico nel quale ho collocato i miei pupi seri, meno seri e grotteschi. Ciascuno di noi recita sul palcoscenico della vita la sua parte con i suoi inevitabili chiaroscuri. Questo libro è una sorta di consuntivo di ricordi nei quali rivivono sceneggiature lontane, più o meno riuscite, di un tempo e di uno spazio.
di Giuseppe Ferrante. Il protagonista Orazio è uno dei numerosissimi giovani in armi che nel travagliato periodo compreso tra 1’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 fu indotto a scegliere tra due schieramenti. Da un lato v’era il morente regime fascista e dall’altro un’Italia in procinto di ridisegnare una nuova organizzazione politica e sociale. Il protagonista, pur immerso in un pauperismo culturale diffuso, trova 1a strada di una redenzione verso i valori universali, del tutto disattesi dall’oscurantismo di un regime autoritario e dal pensiero unico. Nel tragitto che doveva condurlo a “casa” si scontra con una realtà di violenza e di barbarie, che fa rivivere in lui e mettere in pratica quelle virtù apprese in famiglia e nel suo paese d’origine. È una scelta tanto forte da portarlo al martirio, così come accadde ad altri difensori della civiltà e dell’umanità.
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