Ezio Dibilio è nato a Enna nel 1911 dove e cresciuto. Ha frequentato il prestigioso Liceo Ginnasio “Napoleone Colajanni”, consegue la maturità nel 1929 assieme ai cari amici; Michele Anzalone, Granozzi Giuseppe e Maria Gaetana. Conseguita la Laurea in Giurisprudenza e superato il Concorso in Magistratura inizia la sua carriera professionale fino al punto di diventare, per tanti anni, stimatissimo Presidente del Tribunale di Firenze. Ha contribuito all’istituzione delle celebrazioni in onore del Beato Girolamo de Angelis, natio di Enna, la cui memoria proprio Ezio Dibilio ha riportato alla luce grazie alla pubblicazione di un pregevole testo “Il Beato Girolamo De Angelis”, curato dallo stesso, con l’introduzione di Fosco Maraini, Presidente dell’Associazione Nazionale per gli studi Giapponesi e la collaborazione della Prof.ssa Adriana Boscaro, Direttore del seminario di lingua e letteratura Giapponese dell’Università di Venezia. L’opera frutto di anni di appassionata e competente ricerca, ha portato alla conoscenza del grande valore degli studi del Venerato Martire Ennese ed è stata presentata ad Enna in occasione della proclamazione del Beato Compatrono della Città nel 1997. Nel 2001 ci lascia per Riposare in Pace.
Il Libro di Ezio
di Pina Vullo. Correva l’anno domini 1567, quando dalla turrita Castrogiovanni, la nobile famiglia De Angelis, vuole che i suoi figli si elevino culturalmente e li manda a studiare Diritto in una delle più prestigiose città siciliane: a Palermo. Eccoci arrivati, ma anche se in coppia, vi racconterò solo le mie emozioni e vicissitudini e come intensi e incisivi saranno gli avvenimenti che solcheranno la mia anima. La nuova città mi cattura con i suoi colori, sapori, bellezze tutto è nuovo, interessante e trascorro il mio tempo studiando e frequentando la parrocchia nel tempo libero. Ma la normale quotidianità darà il posto a qualcosa di eccezionale. I gesuiti della parrocchia che frequento oggi iniziano gli esercizi spirituali che incominciano a infondere nel mio animo un nuovo interesse, qualcosa di nuovo si profila nella mia mente, provo un’emozione unica, mai sentita prima, è come se qualcuno si fosse preso tutti i miei pensieri, ho un forte desiderio di parlare con Te che sei entrato in punta di piedi ma che stai operando da parecchi giorni un cataclisma, un forte sconvolgimento a cui posso dare solo un nome: amore per Te o Gesù , si mi sono follemente innamorato del tuo Vangelo e come Francesco voglio immolarmi per Te. La prima cosa è lasciare gli studi e poi evangelizzare, andare in terra di missione, voglio andare in Oriente, mi ci manderai ma in quante terre lontane approderò e sarò il tuo piccolo e umile araldo. Ma Tu Signore sai quando e come usarci, alla fine mi fai arrivare in Giappone di Te qui nessuno conosce l’esistenza e qui tanti inizieranno ad amarTi attraverso le mie opere di carità. Sono al culmine della missione quando vengo arso vivo, non posso rinnegarti, nè abiurare la Verità, per te non ho più nè mangiato, nè dormito e mi sono dato a Te con tutto l’amore che avevo dentro di me, folle ero per Te e ora che i miei carnefici mi bruciano, io Ti vedo, non sento alcun dolore, nè sofferenza, Tu mi tendi la mano e io oltrepasso la soglia…. Ora finalmente sono con Te o mio diletto e Ti vedo….. Oggi dopo cinque secoli mi ritrovo assurto agli onori degli altari… Ma cosa avrò fatto di tanto particolare io misero… Tu solo sei grande, Tu solo dai e togli. Benedetto in eterno o mio Re….