Paolo Di Marco, giornalista e scrittore, vive il rapporto con il suo territorio alla stregua di un legame a doppio nodo. Ha scelto la città dov’è nato nel 1960 per lavorare, è funzionario dell’ESA, Ente Sviluppo Agricolo, e per continuare a coltivare la sua passione: raccontare i momenti della vita della sua comunità. Un primo supporto glielo ha fornito il Giornale di Sicilia, quotidiano sul quale scrive, occupandosi particolarmente di politica e di enti locali dal lontano 1985. Da anni racconta giorno per giorno le vicende di una città, di un territorio che continuano a chiedere governi capaci di gestire le fasi di uno sviluppo possibile. Nel 2011, buttare giù appunti sul quotidiano non gli è bastato più e la voglia di raccontare in profondità lo ha portato a dare alle stampe “Euno, Figlio della Libertà” per la Euno Edizioni. Un lavoro di grande soddisfazione per l’autore. Il testo nel 2012 lo ha portato ad imporsi nella sezione narrativa della XX Edizione del Premio Letterario “N.G. Bruno” di Messina. Di Marco racconta, con lo stile del giornalista, la Prima Guerra Servile, quando tra il 136 e il 132 a.C., uno schiavo, Euno, a capo di un manipolo di disperati osa sfidare la grande, l’invincibile Roma. E per cinque anni i rivoltosi ebbero la meglio imponendo vittorie su vittorie contro le legioni e creando perfino un regno. E’ una storia dimenticata, fatta di schiavi e di oppressione capitolina. Impregnata da tanta dignità umana tutta protesa alla ricerca della libertà. E’ più facile invece ricordare la terza guerra servile con la rivolta capeggiata dallo schiavo Spartaco. Ma quest’ultimo tentò solo di scappare il più lontano possibile da Roma. Euno invece sfidò il Senato sul suo terreno: amministrare un territorio per offrire libertà ad una comunità. E per cinque anni in buona parte della Sicilia orientale si avverò il miracolo con Roma condannata a perdere battaglia su battaglia. Poi la fine di un sogno. Nel 2013, ancora con la Euno Edizioni, Paolo Di Marco pubblica il libro-intervista, “Paolo Garofalo, la politica e me”. Con il sindaco di Enna, Garofalo, Di Marco analizza il momento storico contemporaneo vissuto dagli enti locali, progressivamente abbandonati da Stato e Regioni. La sfida in prospettiva è chiara ed è forte allo stesso tempo, le comunità sono chiamate ad automantenersi. Ma comunità e Istituzioni locali sono pronti a questa sfida? Con il 2015 arriva il terzo lavoro, scritto sempre per la Euno Edizioni, “Mafia è Stato. Intervista a Napoleone Colajanni”. Di Marco ritorna a scanzionare spicchi della sua terra così importanti che hanno superato lo stretto perimetro locale per impadronirsi della scena nazionale. Napoleone Colajanni è il deputato repubblicano che non ebbe timori a denunciare alla Camera lo scandalo della Banca Romana, che si battè fianco a fianco con i Fasci dei lavoratori, che puntò il dito contro la corruzione in politica, che scrisse pagine di fuoco contro la mafia. Due erano le stelle polari per Colajanni, l’Italia unita e il riscatto delle popolazioni del Sud. La lotta alla mafia e al malaffare, in tutte le sue forme, scandirono ogni attimo della vita dell’onorevole di Castrogiovanni, così si chiamava Enna prima del 1926. “Mafia è Stato” è un atto di accusa ai governi nazionali e ai leader storici, italiani e soprattutto siciliani, che dal 1860 non hanno mai operato per lo svilluppo del Sud. E cosa ancora più grave non hanno mai combattuto efficacemente e con convinzione il triste fenomeno della malavita organizzata che ha avvinghiato la Sicilia alla pari di una terribile metastasi.


I libri di Paolo

 

Leggi estratto – L’azzurro del cielo – La fede di un prete contro l’Inquisizione
Leggi il libro Carlo III Rosso, Barone di Cerami e i suoi anni
Euno, figlio della libertà
La politica e me
Mafia è Stato
Carmela e Felicia si raccontano