Andrea D’Affronto, nato a Canicattì (AG) il 02/05/1942, laurea in Economia e Commercio conseguita nel 1969 presso l’Università di Palermo, di professione bancario, per motivi di lavoro si trasferisce a Pietraperzia (EN) nel 1965 e ad Enna nel 1970. Ad Enna ha fissato la residenza sua e della propria famiglia. Per amore della cultura nel 1985 ha creato, assieme a Rocco Lombardo, la Papiro Editrice , avente oggetto principale la valorizzazione di autori ed arte locali. In trenta anni di attività la Papiro Editrice ha pubblicato circa 120 libri, di questi l’80% riguardano Enna e Provincia con Autori ennesi: Liborio Adamo , Ida Amaradio, Laura Barbano , Carmelo Bonarrigo, Filomena Camilleri, Lidia Caselli, Napoleone Colajanni , Anna Maria Corradini, Anna Maria De Francisco, Vittorio Di Stefano, Luigina Gagliano, Giuseppe Grimaldi, La Duca Calogero, Lucrezia Maria La Paglia, Rocco Lombardo, Giuseppe Margiotta, Maria Teresa Presti, Luigi Prestipino, Silvio Raffiotta, Mario Renna, Mario Rizzo, Nino Savarese, Maria Savoca, Liborio Termine, Angelo Varelli; e con Autori della provincia di Enna: Antonino Contino, Fulvio Crescimanno, Rosa Di Bella, Angela Fusco, Salvatore Ferlita, Francesco Lanza ,Salvatore Licata, Gianni Marletta, Carmelo Orofino, Antonio Randisi, Angelo Trovato, Filippo Virzì. Sua è la pubblicazione Tredici Pillole di Saggezza.
I Libri di Andrea
di Andrea D’Affronto. Questo modesto scritto, che non ha la pretesa di essere un’opera letteraria, nasce dopo un dialogo telefonico con alcuni componenti della famiglia Cagi, abitanti del quartiere Laterizi. Dopo parecchi anni di lontananza, la conversazione ha suscitato in me il ricordo della mia prima infanzia in un quartiere, dove sono nato, di un grosso comune della Sicilia, Canicattì (AG): ottimi ricordi di un’infanzia vissuta nella serenità, in un ambiente sano e sereno, con i mezzi ristretti che l’epoca offriva in un periodo particolare. Ritengo che la vita del quartiere Laterizi sia stata la vita tipica che, nello stesso periodo, si conduceva nei quartieri periferici dei grossi comuni e città siciliane; il mio scritto è semplicemente un’operazione sentimentale, per ricordare quegli usi ormai scomparsi, grazie al progresso della tecnologia. Avendo io alle spalle l’esperienza di un’attività editoriale durata circa 30 anni, come titolare della PAPIRO EDITRICE con oggetto principale lo scopo di valorizzare la storia e l’arte locale, il presente libretto rappresenta un documento (per le future generazioni) che descrive la vita di un quartiere siciliano in un periodo disastroso per l’Italia, utilizzando foto d’archivio della Papiro Editrice, che illustrano gli usi descritti.
di Don Giuseppe Buccellato SDB. È la seconda volta che ho la gioia e l’onore di presentare uno scritto dell’amico Andrea D’Affronto. Il sapore forte di questa amicizia, che ha superato dolcemente e tenacemente la prova degli anni e della distanza, mi ha accompagnato nella lettura ‘interiore” di queste pagine; questa particolare consonanza, che passa dalla particolarità che il lettore può avere di mettersi in comunione empatica con l’autore di un testo, è ritenuta oggi la via maestra di ogni processo interpretativo. Forse è per questo che i primi, privilegiati destinatari e interpreti di queste pagine saranno i membri della sua famiglia, i figli, i nipoti, gli amici tutti, coloro a cui viene consegnata la testimonianza vibrante con cui queste pagine si chiudono: «A tutti voi io dico oggi, con profonda emozione: Io credo!». Da molti anni, ormai, insegno teologia a laici e seminaristi animati dal desiderio di conoscere più da vicino il mistero della Vita e del Creato, ma non ho mai osato definirmi un “teologo”, un esperto di Dio, talmente forte è la mia convinzione che questo Dio sia sempre oltre la nostra capacità di comprenderlo, di considerarlo uno fra i tanti oggetti di studio; forse per questo mi sono trovato così a mio agio leggendo questi pensieri semplici dell’amico Andrea. Egli stesso, nel nostro ultimo dialogo, ha ribadito la sua volontà di considerarli tali, semplici, prendendo così tacitamente le distanze dalla presunzione arrogante di vecchie dimostrazioni apologetiche che, nella storia del pensiero cattolico, hanno a volte accompagnato le riflessioni dei teologi sulla questione dell’esistenza di Dio. Anche questo mi appare come un disegno di un Ente Superiore, DIO… È una sorta di garbato, rispettoso ritornello che chiude molte delle pagine di questo libro, e che lascia il posto da protagonista allo stupore, piuttosto che a razionalistiche argomentazioni, dinanzi al mondo che possiamo contemplare, in ogni sua forma e in ogni periodo della storia.Questo stupore è l’anticamera della Fede, ed è proprio attraverso questa semplice, graduale strategia che Andrea ci accompagna, pagina dopo pagina, quasi con un dolce incalzare; ci prende per mano per condurci, con delicatezza e discrezione, a condividere con lui l’esperienza di un uomo colto, di un valente ed apprezzato professionista, di un uomo che ci consegna una preziosa sintesi dell’esperienza matura degli anni, per restituire, a noi tutti che lo conosciamo ed amiamo, una sorta di preziosa, trasparente eredità spirituale; e lo fa con la semplicità evangelica di un uomo che sa guardare il mondo con gli occhi semplici di un fanciullo e che, con tutte le sue energie interiori, purificate da una vita vissuta anche in compagnia delle inevitabili prove, ci consegna la sintesi di tutto, il vero Essenziale, l’alfa e l’omega, e proclama: «Io credo!». E che questo piccola opera non sia solo un’esercitazione letteraria o una narcisistica manifestazione del proprio io, ne è prova la apertura con cui il caro Andrea affida questo scritto non solo ai suoi cari, ma anche a coloro che non credono, con la speranza di poter suscitare in loro delle domande che aprano, nel loro cuore, un nuovo cammino. Queste pagine ci appaiono, dunque, innanzi tutto come un dono; per noi, per tutti. Come tali noi le accogliamo, promettendo di custodirle come si custodiscono i regali preziosi, che sono quelli che portano in sé la saggezza e l’amore di una vita intera. Anche noi, allora, vogliamo imparare a fermare ogni tanto il rumore dei giorni, per fissare lo sguardo sull’orizzonte, dove cielo e mare si incontrano; con la speranza che anche in noi lo stupore vinca il dubbio, e che possiamo abbandonarci con cuore di fanciullo, sull’onda di chi, dalle rive del mare di Naxos, ci ha consegnato la sua preziosa testimonianza.
«A tutti voi io dico oggi, con profonda emozione: Io credo!».
di Don Giuseppe Buccellato SDB. La saggezza si nasconde dietro le parole soltanto quando la Vita le fa maturare e stagionare. Può accadere allora che rileggendo alcuni frammenti dimenticati, a cui era stato dato il compito, tanto tempo fa, di fotografare un sentimento, un’emozione, una considerazione sull’esistenza, le parole riprendano Vita e ci schiudano luci e particolari che non ricordavamo nemmeno. È quello che è accaduto da qualche tempo all’amico Andrea D’Affronto. Sazio dei suoi affetti familiari e delle tante pagine di esistenza scritte con cura e competenza anche nel campo della sua vita professionale, ma ancora capace di rischiare per quei piccoli sogni che aggiungono sapore ai giorni, ha ritrovato tra le sue cose un piccolo gruppo di istantanee dimenticate. Per un altro questa scoperta si sarebbe trasformata in una sterile reminiscenza; per Andrea, ogni frammento di vita si trasforma sempre in un nuovo obiettivo, in un nuovo, piccolo traguardo, in una nuova celebrazione della Gioia di vivere e di costruire il proprio avvenire. Se sei disposto ancora a rischiare per realizzare anche il più piccolo dei tuoi sogni la Vita ricomincia sempre, e sempre ti dischiude il suo sapore intenso. Ed è allora che puoi provare, come lui, la gioia di invitare anche gli altri alla tavola dei tuoi sentimenti; dove per i tuoi cari e per i tuoi amici, con amore e senza presunzione, hai preparato, con l’intenso ingrediente degli anni, le tue piccole pillole di saggezza.