Vittorio Ugo Colajanni (Castrogiovanni, 7 nov. 1896 – Enna, 15 febbraio 1979), ultimogenito di Pompeo Senior (1857-1947) e Adele Falautano (1859-1946), avvocato penalista, professore di “Elementi di Diritto” presso il locale Ist. Tecnico per Geometri. Commendatore della Repubblica (dal 1950), Cavaliere dell’Ordine di Vittorio Veneto (dal 1970), sposò Stefania Longo (1902-1970) del Col. Giovanni (?-?) e di Augusta Biscarini (1872-1959), da cui due figlie: Anna Luisa (1936) e Giovanna (1937). Di fede repubblicana, mazziniana, garibaldina secondo tradizione di famiglia, fu volontario nella Grande Guerra. Laureato in Giurisprudenza alla Regia Università di Napoli nel 1923, esercitò da penalista e cassazionista con studio legale al n. 10 di via Longo (presso la casa di famiglia). Durante la Seconda Guerra mondiale fu Commissario prefettizio (1940), consigliere comunale (1945-1952, 1954-1958), assessore (1956-1958, 1958-1959) e infine Sindaco di Enna (1-3-1959/24-11-1960). Del suo commissariato e delle sue sindacature si ricordano, soprattutto: la municipalizzazione del servizio civico idro-elettrico (AMAL); la costruzione del Viale Caterina Savoca; la regimentazione delle acque del lago di Pergusa mediante un canale sfioratore sfociante in c.da Cannavò; la sistemazione dell`area tra il castello di Lombardia e la rocca di Cerere così come ancora oggi l`ammiriamo, con la statua bronzea di Euno ai piedi della torre pisana (14 maggio 1960), l`accesso e il sistema d`illuminazione della rocca stessa. In difesa di Enna e del suo territorio Colajanni tornò a più riprese, dimostrando d’essere un convinto progressista ma nel solco della tradizione plurimillenaria del monte e dell’urbe. La sua visione non ravvedeva conflitti tra l’equilibrato sviluppo del territorio e le difficoltà infrastrutturali di allora, ragione per cui si batterà strenuamente nel ’49 presso il CONI contro il malinteso avviso circa le deficienze logistiche intorno all’area in cui già sorgeva l’autodromo di Pergusa («L’Ora del popolo», 50, 180, 29 luglio 1949). Sotto il profilo politico, nel dibattito agitato da Finocchiaro Aprile circa le sorti post belliche dell’isola, Colajanni intervenne dichiarandosi discepolo di Napoleone suo zio e rivelando le sue convinzioni: egli avrebbe aderito al movimento siciliano solo se esso fosse andato nella direzione federalista auspicata da Mazzini e dallo stesso sen. Colajanni, giammai separatista (lettera in risposta ad Andrea Finocchiaro Aprile, Enna, 19 agosto 1944). Sotto il profilo culturale, Vittorio Ugo Colajanni fu convinto assertore degli studi storici e della loro fondamentale importanza pedagogica per le future generazioni, con lo sguardo dritto alla grande tradizione storiografica greca e latina (Giornata del libro, Enna, Teatro Garibaldi, 29 marzo 1953). Dal punto di vista filosofico religioso, da mazziniano convinto qual era fu anticlericale ed umanista nel senso rinascimentale del termine, con un’intima visione cosmolologica, dunque, che ponesse l’uomo, infinitamente piccolo, stupito ed ammirato al centro del cosmo, infinitamente grande (ivi). Tra le sue imprese editoriali, «La Voce del popolo», Enna, cinque numeri, 1943, di cui fu direttore ed amministratore. Tra i suoi scritti: Sui danni causati da animali (art. 1154 Cod. Civ.), «Cronache forensi», I, 8, 1923, p. 2. Gli infortuni da delitto nelle campagne siciliane, S. Petrantoni, Caltanissetta 1925, estratto da «Cronache forensi», III, 5, 6, 7, 8. Il Latifondo e l’acqua, «Il Nuovo Stato», X, 6, 1942, pp. 161-63. Distillato storico della città di Enna, Gigi Fazzi ed., Palermo (1958).
Il Libro di Vittorugo