Salvatore Bruno -per tutti i conoscenti ed amici Rino– è nato ad Enna nel novembre del 1948 e tutt’oggi vi vive.Dopo aver diretto per anni un Dipartimento di Salute Mentale e dopo aver eseguito circa un migliaio di perizie psichiatriche, ha deciso di passare dalle pubblicazioni scientifiche alla narrativa, ma, avendone abbastanza di elucubrazioni e contorsioni mentali, ha esordito con una farsa siciliana in cui interagiscono due personaggi sicuramente caricaturali, aprendo ampi squarci rievocativi sul mondo goliardico della vita universitaria dell’autore a Catania, dieci lustri addietro.
I libri di Rino
Domenica al cimitero è una pièce comica in due alti, scritta in dialetto siciliano, con i tipici caratteri della farsa siciliana che è composta da due monologhi. Nel primo una giovane vedova, sicuramente non inconsolabile, va a trovare il marito defunto al cimitero e gli sottopone tutta una serie di rivendicazioni. Nel secondo monologo, l’uomo fa una breve resurrezione soltanto per difendersi dalle accuse della moglie e descrive la sua vita nell’aldilà. Ne viene fuori un componimento con indubbie tonalità goliardiche che attraverso i discorsi dei due protagonisti fa rivivere una comicità sicuramente tradizionale, ma pur sempre attuale.