MARIO AYALA ROSSO
(1815-1878)
Biografia e ricerca a cura di Rocco Lombardo. Presso l’Ufficio Anagrafe di Enna non è stata rintracciata la scheda anagrafica relativa a Mario Ayala né sono conservati suoi libri presso la Biblioteca Comunale. Di lui parla Ettore Liborio Falautano, Castrogiovanni, monografia, Società Editrice, Palermo 1909, pp.85-86, che lo definisce “oratore e scrittore stimato” e ne ricorda la pubblicazione di due opere ( Della influenza ecc. e La temporalità ecc.). Aggiunge che scrisse “una dotta e bella biografia” del parroco ennese Giuseppe Falautano “professore di filosofia nel collegio degli studi di Castrogiovanni”. Ma ancor prima Paolo Vetri (1826-1891) nella Storia di Enna, consultata nella ristampa curata da Ila Palma, Palermo 1978, alle pp.270-271 sull’Ayala scrive quanto segue alla nota 496 relativa alla figura di Giuseppe Falautano citata nel testo e che qui si riporta integralmente: (496) AYALA, Cenni biografici del parroco Giuseppe Falautano, Palermo, tip. Di Benedetto Lima, pag. 5,6 e 28. In questa bella biografia, svolge con coscienza e da maestro tutto il concetto filosofico, morale e politico che informava la mente e il cuore di quel grande scienziato ed ottimo cittadino. Lo Ayala, questo illustre e simpatico oratore, bello di viso e nelle forme gentile, aristocratico ma senza ostentazione, nato dal cav . Luigi ed Anna Rosso (21 settembre 1815), educato alla scuola di Paolo Emiliani Giudice, d’ingegno elevato e culto, d’indole non proclive a comprare benefici, la sua libera e franca parola scottò la corte vescovile e la irritò in modo che, intendendo farne una vittima, come del Falautano, gli scatenò addosso i suoi fulmini, ma egli reagì con impeto, lottò con coscienza e ardore, si spense impegnato nella lotta (10 ottobre 1878). Lo Ayala, oltre la cennata biografia, pubblicava, pei medesimi tipi di Benedetto Lima: 1) Della influenza del governo assoluto borbonico sul regime ecclesiastico, con appendice, 1865; 2)Discorso per la solenne inaugurazione degli studi di letteratura italiana con note, 1864; 3) La classe indigente di Sicilia al parlamento italiano e in Castrogiovanni, nel 1884 , pei tipi di Domenico Pagano: 1) la temporalità della chiesa e la quistione romana; 2) Lettera al vicario generale Giovanni Battista Scarlata; 3)Risposta alla lettera del priore Carmelo Savoca ed al Monitore di Piazza, che contengono la confuta dell’opuscolo “La temporalità della chiesa e la quistione romana”. Volgeva in mente altri lavori di simile argomento, ma la morte lo tolse immaturamente al mondo letterario e scientifico”. Da altre fonti si ricavano notizie simili e spesso discordi in qualche dettaglio relative alle pubblicazioni dello Ayala, che elenco pur se ripetitive:—Della influenza del governo assoluto borbonico sul regime ecclesiastico di Sicilia, con una appendice- Tipografia di Benedetto Lima, Palermo 1863—La classe indigente di Sicilia al parlamento italiano, pagine 16,1864 (opuscolo citato in Google libri senza ulteriori indicazioni) —La temporalità della Chiesa e la questione romana, Tipografia D. Pagano, Castrogiovanni 1874 Su questo libro da web risulta che: “Con decreto della Sacra Congregazione cui spetta il giudizio dei libri di cattiva dottrina emanato il 13 giugno e pubblicato sull’Osservatore Romano n.140 sono state condannate e inscritte nell’Indice dei libri proibiti le opere seguenti: […] La temporalità della Chiesa e la questione romana, etc. da “La Civiltà cattolica”, Anno Vigesimosettimo, Vol. XI- Firenze Presso Luigi Manuelli Libraio, 1876, p. 229, dove si cita il Decreto del S.Uff. del 17-XI-1874. Segnalazione simile si trova pure in: “Il monitore ecclesiastico”- Pubblicazione mensuale ad uso del clero-Maratea-Lagonegro 1876; “Polybiblion”, Revue bibliographique universelle, XII Serie- Tome IV, Paris 1876; – “Index librorum prohibitorum sanctissimi domini nostri Gregorii XVI pontificis maximi iussu editus”, presso J.Pelella, Napoli 1884. Giuseppe Maria Mira nella sua Bibliografia siciliana, ovvero Gran Dizionario Bibliografico, Ufficio Tipografico diretto da G.B. Gaudiano, Palermo 1875, di Mario can. Ayala cita solo l’opera Dell’influenza del governo assoluto borbonico ecc.
il libro di Mario