Anna Maria Mangione è nata a Enna il 10 Febbraio 1959. Ha vissuto per 26 anni a Genova, dove è stata titolare di un negozio di abbigliamento ed ha un figlio Alessandro 36 enne che vive nel capoluogo ligure. Ha studiato ragioneria, inglese e psicologia e da sempre coltiva la sua passione per la pittura e la poesia. Lampi di viola è la sua prima raccolta di poesie, come un sogno che si realizza. Alcune sue poesie sono state pubblicate in due antologie di poeti contemporanei: Vox Animale dell’associazione Rumori dell’Anima e la Tela di Penelope dell’associazione Ciò che Caino non sa. Molte delle sue poesie sono state pubblicate su YouTube da Regina Resta presidente dell’associazione Verbumlandiart, e da RagusaOggi web giornale della provincia in cui l’autrice ha vissuto  tre anni in quello che lei chiama “Il mio paradiso “. Gianni Moi, noto attore di teatro di Roma, ha recitato per lei alcune delle sue poesie e i video sono su internet. Nel Novembre 2012 ha fatto parte del gruppo di lavoro a Bucarest, Romania, per la presentazione del libro Azur of Poetry del poeta e scrittore Giordano Minor Mezyed candidato al premio Nobel per la letteratura. In quell’occasione conobbe la dottoressa Antonia Tsitsi,  di Thessaloniki, Grecia, avvocato e critico d’arte che ancora oggi è la sua migliore amica. Nell’estate del 2018, l’autrice è convolata felicemente in seconde nozze con Stefano Pierini, professore di fisica e matematica, perugino e attualmente vive a Perugia. Sta lavorando alla stesura della sua seconda raccolta di poesie e del suo primo romanzo.

 


Il libro di Anna Maria

 

Lampi di viola

di Antonia Tsitsi. Anna Maria Mangione è una donna gentile e colta e con una ricca vita interiore. La sua poesia come una cascata di cristallo è una registrazione del suo mondo interiore con icone morbide, suoni e sentimenti. Tre fiumi convergenti nel mare della sua anima esprimono il suo mondo interiore delicato, morbido. Il sogno perduto, la delusione e l’illusione della realtà e la contemplazione dell’eterno. Vorrei riferirmi ad alcuni versi delle sue poesie, gocce trasparenti del mare infinito della sua ispirazione. Nella poesia ‘’Storia da vivere‘’ vedo l’approccio malinconicamente delicato del sogno perduto di un amore. Ma anche se era illusione rimane ancora nelle camere dell’anima come una viola, come un’offerta che sta chiamando in silenzio per pregare sulla carne del sogno perduto. Vedo che la poetessa mantiene la purezza di una bambina, che dipinge il mondo, con tutti i colori saturi di belle sensazioni, come un rinnovato miracolo dell’eterna Primavera, in cui l’anima diventa luce! Strofe morbide portano la voce del silenzio nella ricerca di Dio, dove l’anima respira il profumo dell’amore eterno. E in chiusura, ancora due righe rivolte a questa sua prima raccolta di poesie dal titolo “Lampi di viola”: ho la sensazione intensa che la poetessa a volte trasformi il sogno in realtà e altre volte la realtà in un sogno, esprimendosi in un tempo emotivo essenziale e frammentario, in cui l’amore e la redenzione sono in un vicolo cieco, così come le proprie preoccupazioni e, in questo tempo emotivo con le molteplici corde della sensibilità, la poetessa, ci porta alla fine, in una dimensione metafisica